Overture

Free Wave Act: history of freedom session.

Ieri Ć© stata una giornata unica.

Una session come non credo ne avrĆ² unā€™altra in tutta la vita.
Col compagno di merenda che non cito ma sapete bene chi ĆØ che ha organizzato un piano diabolico – in quella testa al servizio del windsurf cā€™ĆØ una intelligenza molto raffinata.
Diciamo senza entrare nei particolari che abbiamo agito come un commando militare.
Per tempi e modi dellā€™operazione.
E nonostante abbia provato a sabotargli il piano tirando dritto con la mia macchina sulla R27 all’interno invece di fare la coastal road M14 ĆØ andato tutto bene.


La strada per lo spot

Il piano

Del resto non avevo ancora a mai dovuto guidare finora per il ws: sempre in furgone col socio.
Ma oggi serviva il doppio mezzo.
E ho anche sbagliato il parcheggio di appoggio per la via di fuga secondaria. Un poā€™ come se 007 in uno dei suoi film sbagliasse fermata della metro.
Alla fine perĆ² ci troviamo per il cambio mezzo nonostante il traffico intenso sulla R27 che ĆØ tutta un semaforo e una coda. Proprio quello che ci voleva per eseguire bene il piano di A.
Il risultato ĆØ che ci siamo trovati in acqua in 2.
Poi 4 aggiungendo gli altri 2 italiani.
Poi 5 e 6 aggiungendo il fiero alleaten e Tinky Winky.

La prossima volta che vi mettete la gopro sul caschetto ricordatevi a chi assomigliate. Il Teletubby gay.

Il Commando

Oltre a noi due, infatti un altro windsurfista italiano residente col nome che sembra un colore al passato plurale e come 4Ā° un grande ex freestyler italiano responsabile marketing – toh! un fratello – del brand del mio compagno di merende e che si chiama come uno degli apostoli.
Gli altri due un tedesco residente che affitta le camere e una new entry con caschetto e gopro.
Roba da espulsione subito. Levi l’avrebbe giĆ  mandato a casa.

Il livello italiano perciĆ² era di tutto rispetto, fatta eccezione per il janitor.
Io sono entrato di 4.6 e cube 86.
Vorrei sapere come mi possa ancora venire in mente nel posto che sapete e uscendo la sera e perciĆ² col vento sempre a calare di mettere ancora la tavola piccola.
La scelta errata ĆØ stata chiara giĆ  dalla terza onda.
Non ho mai planato.
Appena usciti dopo 2 minuti in spiaggia si ĆØ riversata la stazione di polizia intera di Blouberg.

Tutto di corsa


I tempi che aveva calcolato il socio erano effettivamente giusti e al pelo.
Hai meno di 10 minuti per montare e entrare.
Non ho avuto manco il tempo di rimettere nel furgone il cazzabubu che ho nascosto in spiaggia.
La muta me la sono infilata di corsa a pene di segugio e si ĆØ sistemata in acqua solo dopo mezzā€™ora.
Avevo un simpatico buco tra collo e schiena da cui ĆØ entrata acqua a fiotti.
Sapete ĆØ una di quelle mute a ingresso verticale effetto del marketing insuperabile di Daniele ā€œprovala vedrai che ti piaceā€.
Muta stavolta presa solo 15 anni fa – molto meno dei 25 anni della prolunga – e che ce devi entrĆ  da sopra e devi essere un fachiro coi muscoli di Squarcianegger per mettertela bene.
Muta che quando entra acqua dal collo si gonfia a palloncino e ti assesta due zavorre da 5 kg di acqua per parte nelle gambe.
Per fare esercizio sotto sforzo. Si si.
Non sai quanto me piace DaniĆØ.

E quanto me manca la mia Rip Curl con cerniera sulla schiena. Per inciso una 4.3 puĆ² durarti anche piĆ¹ di 15 anni e rimanere semi nuova.
Poi perĆ² un anno la porti in sud Africa.
E al ritorno la butti.
Se avessi preso il tempo per sistemarmi bene la muta mi avrebbero con ogni probabilitĆ  sciroppato.
PerchƩ girandomi e mentre attraversavo il primo set a uscire li ho visti arrivare con la furgonetta in spiaggia.

Il surf


Ora la session ĆØ stata memorabile.
2 MT di onda pettinati a tratti qualcosa di piĆ¹ finalmente lunga da 2/3 movimenti – di piĆ¹ se te la tiravi tutta fino a riva. Non i cassettoni omicidi di Sunset da na botta e via.

Che fa closeout l’onda a Sunset. Noooo .. figurete!


Sunset ĆØ unā€™onda ONS, da one night stand. In questo posto invece trovi lā€™onda della vita. Lā€™onda da relazione stabile. PerchĆ© non provare a parlare di matrimonio col socio che ti argomenta subito che non ha senso. A me lo dice poi šŸ˜….
In questo posto perĆ² – matrimonio o meno – se sei greedy e arrivi fino in fondo poi finisci nel “cimitero del windsurf”, definizione @AR, con ogni diritto riservato.
E dal cimitero non esci piĆ¹ se non coi piedi avanti. GiĆ  sperimentato sulla mia pelle. Unā€™onda dietro lā€™altra. 1 mt di shore break assassino.

Filippo Cattaneo negozia con il Cimitero – a destra – in una giornata forgiving

Passato quello in equilibrio instabile sul mio 86 con zero vento arrivi al picco che non sai mai se riesci a passare. PerchĆ© hai sempre 0 vento e zero velocitĆ  e se ti rompe davanti sei carne da macello e la roba la ritrovi al cimitero dove di attende un altro quarto dā€™ora a negoziare lo shore break col cuore a mille dalla fatica. Quindi meglio lasciare gli ultimi 2/3 movimenti e uscire a mezzo reef passato il picco quando lā€™onda prepara la famosa ā€œinside connectionā€.
Se esci li e non sei sulla piccola della seria ma sulla grossa, riesci a riuscire senza problemi.
Al netto dello stress quindi session da sogno.


The sun sets

Sole ormai verso il tramonto un palmo sopra lā€™orizzonte. Le vele controluce diventano fiamme šŸ”„ specie i colori del brand piĆ¹ rappresentato in acqua con un 2/4 e che come sapete ricorda la fiamma.Io dovevo bolinare molto piĆ¹ dei miei 3 accoliti avendo meno volume e spesso dovevo fare 3 bordi lunghi invece del singolo che avrebbe richiesto il mio 92. E vabbĆØ, mai piĆ¹.
Un piccolo premio era la manovrabilitĆ  sullā€™onda. Che perĆ² per prendere velocitĆ  richiedeva di entrare molto piĆ¹ deep del solito e attendere.
Mi ricordo ancora i commenti del socio a Platboom.
ā€œLuca che ti ho detto? Devi aspettare lā€™onda. Ancora di piĆ¹.
Non partire anche se ti viene voglia. Non partire fino a che non ti sembra che ti chiude. Quello ĆØ il momento giustoā€

Come ĆØ potuto succedere


Allora tralasciamo cosa vuol dire poter contare sul feedback del socio a ogni uscita. Normalmente sono insulti per lo piĆ¹ meritati. Ma immaginate voi. Parolaccia oggi, insulto domani alla fine impari dal nr 1. Ogni tanto ci penso.
Ma come ĆØ potuto succedere?
E visto che una risposta non ce lā€™ho carpo il diem e sto zitto senza famme troppe domande.
Lā€™altro ragionamento inevitabile in acqua riguarda lā€™assurditĆ  di tutta la situazione. Abbiamo in acqua un manipolo di uomini.
Che per determinazione a inseguire il sogno del windsurf non sono evidentemente secondi a nessuno. Altrimenti al posto loro ne avreste avuti altri 4.
Stanno sfidando lā€™oceano meridionale – si sente ai piedi il morso freddo dellā€™artico – e le onde stesse che cavalchiamo vengono dai roaring 30s e dai thundering 40s.
Il colore dellā€™oceano ĆØ nero.
Un nero di mistero e di minaccia.
Un nero di freddo.
Un nero di terrore.
Ricordo le prime volte col socio almeno 15 anni fa qui in questo spot.
Il terrore! PerchƩ di terrore parliamo.
Ma A. – all’epoca non eravamo ancora soci – a un certo punto uscirĆ  dallā€™acqua?! Ma gli squali šŸ¦ˆ non mangiano proprio allā€™alba e al tramonto?
Come mi ha raccontato Vittorio Marcelli di una session in un secret a Mauritius sulle bocche di un fiume col suo di famosissimo compagno di merende, quando cadi ti tiri subito su e metti in sicurezza i piedi a tenaglia. Le gambe le tiri su e attenagli la tavola oppure ti sdrai nella vela.
Come se 2 micron di Mylar ti potessero difendere da uno dei predatori piĆ¹ antichi e famelici del pianeta.
Tra lā€™altro in quel viaggio Bjorn mi regalĆ³ – oltre a una sua t-shirt nera che lui aveva lasciato al ristorante e io gli avevo fatto riavere e che ancora conservo – anche una bella chicca.
Parlandogli proprio io per primo di quello spot mai navigato prima di lui e dove poi usciranno e io starĆ² giĆ  lƬ a fargli le foto – e parliamo di 21 anni fa – gli chiesi
ā€œdo you think itā€™s sailable?ā€
ā€œLuca. Anywhere you can sailā€

Tornando a noi la mia condizione fisica fa schifo.
Dormo poco da mesi e avevo dormito ancora meno la notte prima.
Ma – ehi – ho passato piĆ¹ tempo al galleggio sul cube a maui che seduto al tavolo del CafĆ© des Amies con Stefano Maffini – per cui su quella tavola ho un equilibrio che ci potrei attraversare lā€™Atlantico al galleggio e arrivare in Argentina dal mio amico Alejandro che mi sta proprio di fronte se mi tiro un bordo lungo.
Quindi al galleggio navigo e rimonto il vento.
Lento ma sicuro. E prendo onde. Tante onde.
Mentre questo manipolo di uomini coraggiosi che hanno sfidato tutto per essere qui – le convenzioni sociali, il buon senso comune, il Covid, gli affetti familiari, lā€™oceano e a cui aggiungere la polizia viene quasi gratuito – sfida quindi lā€™oceano le forze dellā€™ordine che in teoria paghiamo per tenerci al sicuro cosa fanno?
Ci minacciano a colpi di fari, di sirene, gesticolando di uscire.
A un certo punto indispettiti della nostra totale insubordinazione lanciano un razzo di segnalazione, un bengala che unito alle sirene e alle luci, rendono lā€™atmosfera da Apocalypse now.

L’oceano meridionale

Apocalypse Now scena di surf


Manca solo la cavalcata delle Valkyrie e il surfista lanciato in elicottero dietro le linee nemiche. Travata creativa di John Milius, assistente alla regia in questo film di FF Coppola, ma meglio noto a noi serfisti come regista di Big Wednesday.

Le sirene incutono paura. Navigo un bordo lungo per non sentirle.
Ma il vento ĆØ off la sera e sono ancora percettibili 2 miglia fuori.

A piedipiatto sudafricano!
Guarda che so de roma e noi nella storia se semo incartati pure Annibale coi suoi elefanti, e per ripicca glie avevo distrutto casa e non contenti sparso il sale perchĆ© piĆ¹ nulla ci crescesse.
E cā€™avemo un traffico che la tua R27 onestamente ce fa ride.
Ma pensi davero che mo esco dallā€™acqua?
Co sta condizione della madonna?!!
Ma che, davero davero? Come direbbe Enrico Brignano, il santino di ottimismo che noi romani portiamo nel cuore šŸ’”?

Enrico Brognano


Minacciati invece di essere difesi

E cosƬ sotto le minacce di chi dovrebbe difenderci proseguiamo il nostro silenzioso ma coraggiosissimo atto di protesta e ci riconquistiamo questo spot. Almeno per oggi. Dopo essere stati scacciati dalla spiaggia almeno le 3/4 volte precedenti, pronti a tutto, anche allā€™arresto.
GiĆ  perchĆ© quando fai queste cose metti in conto che puĆ² andare male e che per la felicitĆ  di mammĆ  domani potresti fare i titoli dei giornali a casa
ā€œGruppo di serfisti italiani sconsiderati arrestati per non aver rispettato le norme anti contagioā€.
E vai giĆ¹ di media shaming e pubblica gogna.
Come il gruppo di romani in vacanza a porto rotondo questa estate, diventati colpevoli di aver contratto il covid per futili motivi.Ne ho incontrato uno sul campo da golf. Di 30 amici che erano su sono ammalati in 28. Il sintomo piĆ¹ serio tra i 28 contagiati sono stati 3 gg di cefalea. Una vera pandemia di cefalea.

Covid?

Ma sapete bene come la penso di questa rappresentazione teatrale COVID-2021 e dei veri obiettivi che serve e di chi lā€™ha organizzata. Ma andiamo avanti.
Se pero prima vi comprate ā€œi padroni del mondoā€ di Noam Chomski.
Non un noto rivoluzionario trotzkista. Ma un Prof rispettabile americano, che ha una cattedra allā€™Mit di Boston, ĆØ esperto di cognitive science, uno dei building dellā€™intelligenza artificiale che a me tanto affascina.
E’ il padre della linguistica moderna.
Non un coglione quindi.
Almeno cosƬ, a occhio.

GiĆ  .. la normativa anti contagio.
E noi chi dovremmo mai poter contagiare?
Le foche forse?

Quindi proseguo la mia session ogni tanto incrociando i compagni, vuoi in virata, vuoi serfando, vuoi a riuscire quando te spizzi lā€™onda dellā€™altro.
Preoccupato sempre che possano serfare meglio di te.
PerchĆ© diciamocelo noi serfisti siamo molto competitivi e uno con lā€™altro avarissimi di complimenti.

Dopo 2 ore sono cotto.
Ho perso il conto delle onde che ho preso.
Ho i crampi dalla stanchezza.
Ho freddo.
I piedi sono talmente congelati che quando entro nel pad stretto col risvoltino per il controllo modello skateboard voluto da Levi per serfare mi faccio male perchĆ© non ho piĆ¹ la sensibilitĆ  alle dita.
Navigo infatti orgogliosamente un Quatro Cube 86 che ĆØ LA sua tavola preferita di tutti i tempi avuta con benedizione rubinetto orbi dalle sue vive e veraci mani. E che lui non voleva darsi via.

Il gioeillo di famiglia


Maledetta Polizia!

Sono stanco morto.
Ma non posso uscire.
Maledetta polizia!
Incrocio il socio.
ā€œA. che famo?ā€
Oh, io in tutto questo in acqua non vedo a 10 mt.
Quando non vi saluto in acqua non ĆØ perchĆ© me la tiro o sono ignorante.
No io proprio nun ve riconosco manco da qui a lĆ .
Ho smesso 10 anni fa di metterermi le lenti per due motivi.
Te le metti con le mani sporche di sabbia e basta un granello di sabbia che dopo 2 ore trovi gli occhi šŸ‘€ iniettati di sangue šŸ©ø. Non credo gli faccia bene. Se poi ti cadono – basta aprire gli occhi – a quel punto veramente diventi ceco abituato ai 2 gradi di correzione.
Come successe piĆ¹ di 30 anni fa mentre tentavo di salvare uno a Jameos de lā€™Agua e di portarlo a riva con un albero rotto.
Mi dissi ā€œmai piĆ¹ā€.
Noi miopi poi di giorno a pupilla stretta vediamo quasi 10/10.
Ma la sera col diaframma aperto facciamo molta fatica. I contorni si sfumano e gli oggetti perdono definizione.


A sapere che succede in spiaggia


Quindi vedevo si il casino in spiaggia ma non sapevo esattamente cosa stesse succedendo.
ā€œA. che famo?ā€
ā€œE che voi fa? Aspettamo. Stanno lƬā€

Dopo unā€™altra mezzā€™ora assisto al tramonto mentre navigo.
Con i miei soci.
Uno spettacolo che attraverso gli occhi entra diritto nel cuore e poi nellā€™anima.
Una esperienza mistica.
Con mia grande sorpresa constato che continuiamo a vederci ben oltre il tramonto specie a uscire. A entrare ormai ĆØ tutto nero e si fa fatica a distinguere lā€™onda mentre la serfi. GiĆ  perchĆ© stiamo ancora serfando.
Sono stanco.
Ho paura.
E se rompo ora che ĆØ buio?
Se cala il vento di brutto?
Che faccio, mi consegno alla polizia?
Perdo la libertĆ , ma salvo la vita.
PerchƩ col freddo questi sono i ragionamenti che fai.

In acqua sono rimasti solo gli italiani.Il tedesco ha rotto.
Tinky Winky invece Ć© tornato dagli altri Teletubbies.
ChissĆ  saranno giĆ  a Robben Island ora?

Robben Island

Robben Island la cella di Mandela. Mai dimenticarsi da dove arriva questo paese


Nella cella di Mandela?
Loro – noi – tutti combattenti politici per la libertĆ  di pratica del surf.
Fuck it!
Io esco e mi faccio bere dai caramba sudafricani e mi faccio mettere in cella con Tinky Winky. Sai che divertimento?!
Quello viola di Teletubby ĆØ stato progettato per esporre i bambini da subito al messaggio della loggia gay.

Incrocio lā€™apostolo
ā€œM. il che si fa?ā€
Urla qualcosa in risposta che si perde nel vento.
E mo che avrĆ  detto ?!?
Che ha visto un megalodon al largo?

Puoi andare ora se vuoi

Altro bordo, altra onda, incrocio di nuovo A.
Gli occhi del cieco.
ā€œLuca ora puoi rientrare se vuoi sono andati viaā€

Avete presente speedy gonzales? Lo struzzo? La nuvoletta? Gniaooom! Ecco..

Beep Beep


Ultima sorpresa

Esco e vedo sul castelletto di prua in legno del parcheggio che ci sono 3 persone con fare sospetto.
Proprio quella terrazza in legno teatro di 100k selfie sorridenti e inebetiti dallā€™adrenalina.
Ma non questā€™anno.
Porca puttana, non erano andate via le guardie allora!?

Urlo in italiano, col mio sense of humor che non mi abbandona, manco nella disperazione.
ā€œScusate siete i ranger?ā€
Mi risponde una voce amica in italiano quella di Massimiliano Castiglia.
ā€œSi certo e ora ti portiamo in galeraā€

Comincio a smontare.
Dopo 2 minuti arriva il socio che sembra colto da un raptus e smonta modello ferrari ai box per il cambio treno.
Andiamo a recuperare lā€™altro mezzo dalla via di fuga del piano.
In macchina apro la chat iSurf.Messaggio del caro Marco.
ā€œAllora comā€™ĆØ andata @Luca Ocean, il mio acronimo whatsapp. Siete ancora vivi?ā€


W il windsurf, w la libertĆ 

Facciamo col socio dal furgone un welfie sorridente che non posso allegare ma che la dice tuta. Facce al contempo divertite e terrorizzate.

Viva il windsurf.
Viva la vita.
Viva la liberta.

PS: E non rompete che il post ĆØ lungo. L’arte ha i suoi tempi e i suoi modi. Se non vi piace leggere, passate a topolino che i fumetti so piĆ¹ corti. Grazie.
PS2: la situazione oggi si ĆØ alleggerita per cui metto il selfie. E se conferma leverĆ² le circonlocuzioni per difendere lā€™identitĆ  del commando e – chissĆ  – un giorno forse li rafferĆ² pure. Ieri infatti ĆØ stata scritta una pagina della storia del windsurf internazionale.