Category: Travel

Mauritius forever III

È possibile tornare ad avere 30 anni?
Forse no.
È possibile amare un posto quanto io ho voluto bene a questo piccolo splendido pezzo di terra nascosto in mezzo all’oceano e scoperto quasi per errore?
Difficile.
Tornerò mai a serfare ai livelli in cui ero qui dentro?
Impossibile. In effetti e manco me lo ricordavo il back qui era quasi mio. Quasi perché il back è ineludibile più di una bella donna.
Ma questo video permette di ricordarmi questi momenti.
E forse questo spiega la mia fissazione per foto e video.
Il tentativo se vuoi inutile di fermare il tempo per sempre.
Ma una cosa te la permette e forse anche troppo. Di rivivere da capo le emozioni.

Mauritius è uno dei tanti posti del mondo dove potrei avere una cittadinanza onoraria tanto il tempo che ci ho passato. Anche se il video si riferisce a un punto nel tempo molto speciale e che mi è molto caro.
La lista delle persone speciali che compaiono qui dentro è lunghissima quasi infinita come il video, 12 minuti con un mix di foto, video, drone, pov che TT – visti anche gli anni che ha parte di questo materiale – onestamente me spiccia il salotto de casa visto che è realizzato a budget zero.
Comincio da mia moglie Federica autrice di gran parte delle foto, il grande Paolo D’Ammassa a cui appartengono le immagini drone insuperabili e il figlio Samuele rider nel video, Andrea Aquila il romano più mauriziano che esista, Paolo Mazzoni autore di uno dei primissimi gopro pov (era uscita il giorno prima), il Gazza, Martino senza cui non avrei manco serfato – fu lui a rimediarmi in spiaggia la vela NP albero e boma che compare in foto facendo una colletta mettendo insieme gli spares di vari serfisti in spiaggia. La mia Hot arrivo con 2 set di ritardo il giorno prima di ripartire.

Poi i local. Innanzitutto Bernard e la moglie Maria che mi hanno ospitato per un numero imprecisato di anni e dalla loro splendida famiglia purtroppo tifosi tutti del Real . Dhareena che mi ha fatto scoprire l’isola quando non la conoscevo. Avinash che per anni è venuto a prendere e riportare la comunitá romana in trasferta da e per l’aeroporto e ci aiutava a trovare i mitici pick up toyota, parte fondante della vacanza.
And the list goes on and on and on.
La musica mauriziana, irricevibile, a me personalmente è sempre piaciuta e quando chiudo gli occhi e la ascolto sento ancora rumore dell’oceano da casa che rompe sul reef, il profumo acre di canna da zucchero, il caldo umido tropicale pieno di profumi ed agitato dal vento e l’odore pungente delle spezie nel mercato di Quatre Bornes che caratterizza questo angolo di paradiso.
After all, Mauritius was made first and then heaven. And heaven was copied after Mauriutius.
A single look at the emerald and jade of the lagoons cast against the lushing green of the lulling forest, the sapphyre of the ocean breaking into the acquamarine reefline, the turquoise of the sky sweetened by the white passing clouds will melt your heart and be part of it forever.
Mark Twain and Luca ❤️❤️

PS: Mark Twain was made first and then Luca. And Luca was copied after Mark Twain 😂

Haakgat e Cape Point

Il reef esposto ad Haakgat

Ennio Morricone e una hike

Daje, raccontino.
E’ un po che non vi scrivo di windsurf e devo essere onesto, mi mancava.
Sto ascoltando Ennio Morricone, un grande italiano, e sono le 5:15 del mattino. A breve andiamo per una hike con grande Max Castiglia. South Africa lifestyle at its best.

Il giovane chitarrista del lockdown suona Morricone

Haakgat. Haakgat sta a Cape Town come Hookipa sta Maui. E guarda la cosa curiosa. Sono due interiezioni. Se a Hkpa quando arriva la swella fai hoo a HKgt fai haa. Per il resto sono simili e duali, complementari per i non esperti di spazi geometrici isomorfi (Nel linguaggio scient., proprietà di postulati e di enunciati che si mutano in altri postulati e altri enunciati quando a certi enti si sostituiscano determinati altri; si dice allora che i due postulati (o enunciati) sono uno duale dell’altro, o che per essi vale il principio di d. (e lo stesso si dice anche degli enti che si scambiano tra loro).
Haakgat è mura a sinistra. Hookipa mura a destra. So far so good.
Sono entrambi le migliori e più frequenti ondi di posti che svettano al mondo per consistenza e bellezza delle condizioni. Sono due spot gemellati.
Ma sono anche molto diversi.
A Hookipa l’acqua viaggia per migliaia di km nell’oceano che ai portoghesi che per primi ci si affacciarono dallo stretto che prese il nome dal suo scopritore, Magellano sembro pacifico. In realtà migliaia di km più in alto le tempeste artiche e del nord pacifico di scagliano con veemenza da costa a costa, dal giappone a canada e stati uniti. Ma raramente lambiscono le hawaii. Alle Hawaii arriva solamente il “rigonfiamento” del mare, lo swell appunto.
TBC

Hawaiian Delight


Preambolo

International visitor? Google translated version of this post. Not perfect but still better than a kick in the nuts. Stream the video to your TV from vimeo iSurf video channel while you read the article.


Nuovo papiro, come li chiama Andrea.

Se siete pazienti leggete l’articolo e poi guardate il video. Ca 30 minuti di intrattenimento. Se andate di corsa mandate lo stream del video alla tv dal canale vimeo iSurf e leggete l’articolo mentre va il video. Vi perdono per questo!

Leggere solo se non dotati del disturbo di attenzione da cervello di pfterodattero che ci impedisce di leggere testi più lunghi dei 255 caratteri fissati da Jack Dorsey per un tweet.
JD è un noto imprenditore seriale della Silicon Valley, con carattere molto difficile. Eufemismo.
No stronzo con cui è molto difficile lavorare, a quanto dicono. Da twitter l’hanno cacciato levandogli la sua creatura.
Poi modello Steve Jobs hanno capito che è impossibile andare avanti senza il creatore e l’hanno ripreso.

Jack Dorsey. So talmente figo che mi posso permettere l’orecchino al naso e la sveglia al collo

Cosa che invece sfugge ancora a un mio ex socio e che ora sta cosa la comprenderà meglio a colpi di carta bollata sui denti.
JD è stato fondatore di Twitter, Fleetic e Square tra le altre.
Per un attimo, quando avevo Paysicuro, siamo pure stati competitor e facevo benchmark sui suoi servizi per capire come fotterlo.
Poi Banca d’Italia ci ha gentilmente spento prima ancora di farci partire. Grazie BdI, love you.
Potessi trovare nella tua vita windsurfistica sempre vento e onda come io quest’anno in ZA.


Il lavoro come prostituzione

La vita moderna è un sottile equilibrio.
Equilibrio tra tempo e soldi.
Sempre che non hai i soldi di famiglia, sei un dentista o hai uno stabilimento balneare.
Cosi tanto per dire 3 professioni a caso le prime 3 che mi sono venute in mente.
3 professioni con mix ideale di tempo e soldi.
Specie la prima.
Nella nostra società vendiamo le nostre abilità sul mercato in cambio di un compenso al miglior offerente e questo atto – che nulla ha a che vedere con il lavoro – lo chiamiamo eufemisticamente lavoro.
Mentre invece dovremmo chiamarlo per quello che è.
Un atto di prostituzione, del corpo o della mente o di entrambi insieme.In una società dove non solo è accettato ma incoraggiato quello di perdere volontariamente la propria libertà pur di sopravvivere, il tempo diventa la regina dei beni.

Andare all the way nel windsurf

Nella mia di vita non sono mai andato “all the way” col windsurf, a differenza di alcuni miei amici che ammiro.
E per un paio di motivi buoni.
Perché non avevo il talento necessario per emergere professionisticamente – e questo lo capisci subito, basta vedere il tempo che ci metti rispetto ai tuoi amici ad apprendere una nuova manovra. Raimondo Gasperini, che ho frequentato da vicino per anni, ad esempio è uno che quando è uscita la flaka l’ha portata a casa in quelle che mi sono sembrate non più di un paio di settimane.

Raimondo e la flaka

Ai tempi facevamo molte uscite insieme.
Lui in una settimana l’ha chiusa mura sinistra e dopo 2 la faceva a una mano.
Talk talent!
Michele Mancini? Un altro che si è messo li e dopo un po faceva spock a una mano e flaka.
La mia di flaka?
È la parente del back loop per il 3style.
Vidi io primo Spock a Hkpa nel 99 da Harvey Stone fratello di Josh che per un po’ fece anche Pwa che manco sapevo che fosse.
Josh mi disse – abbiamo passato molto tempo quella estate sul muretto lui, Brian Talma ed io ad aspettare le condizioni –
“Yeah you saw that Luca? Sick bro! We call that a Spock”.
Quella stessa estate mi pare usci la flaka.

Il segreto della Flaka. Buttasse de brutto all’orza e poggiare l’albero. Facile no? Stuka, come dicevano i tedeschi nella seconda guerra mondiale


Già perchè Flaka sta – molti manco lo sanno – per Flat water taka.
Già perché la taka e quindi il goiter sul piano verticale – il goiter ne è la variante sul piano orizzontale – esiste dalla notte dei tempi.
Me so entrare 2 flake in 20 anni.
1 per decennio quindi.
1 al golfetto davanti Jordy e 1 a Talamone senza testimoni.
Tutte e due, come i 2 back loop entrati bene, per errore.
Talk consistency.

Necessità di tenere la testa impegnata? Anche no!

L’altro motivo per non andare all the way windsurf – e su questo mi sbagliavo perché a Maui nel 2016 ho capito che non era cosi – ho sempre pensato di aver bisogno di mettere a terra la testa su qualche tema che la potesse tenere impegnata con profitto.
In realtà la testa anche anche quando ce l’hai buona trova modo di sfogare il proprio impulso creativo.
iSurf ne è stata l’uscita di emergenza quando ho smesso di prostituirla, e l’ho lasciata libera di impegnarsi in quel che le pareva.
Andare full way col windsurf – cosa di cui discutiamo tutti almeno da quando facciamo sto sport e spesso dopo cena accompagnando la discussione a una bella canna del tipo “Ora accanno tutto – ricordiamoci che sta girando la canna un tiro per uno – e vado a vivere a xxxx (dove xxxx è spesso solo l’ultimo posto dove abbiamo fatto le vacanze).”
Ma a xxxx siamo stati talmente bene che non ci pare vero di dover tornare a prostituirci per un anno per poterci tornare a divertire li.

Pesantata su meccanica quantistica

Attenzione segue pesantata su Shroedinger nascosta bene continuare a leggere solo se masochisiti veraci. non ci capirete un cz e direte questo è 0,5 * matto. Volare a fine pesantata se volete continuare a seguire solo il discorso principale


Esiste una soluzione “multiverso” al paradosso della meccanica quantistica del ricongiungimento tra il caos esistente nel nostro universo micro (parliamo di nano, ballerine, pico della mirandola e scott fempton) e l’ordine e la prevedibilità meccanicistica vigente nel nostro universo macro, quello dei metri e km.

pico, nano, fempton


Quello di Newton e Einstein.
Il multiverso implica che esistono parallelamente miliardi di versioni di me, anche una che chiude il back loop in piedi.
E questi miliardi di versioni di me si combinano con miliardi di versioni di uscite possibili degli eventi.
Tipo vado in Sudafrica ora a Natale 5 settimane e lascio mia figlia sola o non ci vado e faccio il bravo padre?
Noi abbiamo l’impressione di vivere uno solo di questi mondi.

Double slit experiment


Una particella di luce, un “fotone” nel famoso double slit experiment (a mio personale avviso l’esperimento più importante della storia della scienza) – quello dove una doppia fessura su una lastra viene inondata con una fascio di luce coerente, e che invece di mostrare due ombre a forma di fessura sullo schermo dietro al proiettore genera pattern di interferenza con picchi e valli bianche e nere.

Il double slit experiment


Tipo quando tiri due sassi in uno stagno, e le onde circolari si incrociano dando vita a delle belle merlature sul lago. Questo fenomeno mostra chiaramente la natura contemporaneamente ondulatoria e particellare della luce.

Interferenza onde piane circolari: l’analogia nella fisica classica

Si tratta di un vero mistero.

Il mistero di Dio

Il “mistero” per eccellenza della nostra vita.La domanda delle domande.
Che evidentemente non è se Dio esiste davvero.
Quella è facile. Ragazzi no, Dio non esiste!!
Almeno il Dio con la barba irascibile e tutto sommato un po stronzo della Bibbia. Dio è una creazione dell’uomo e non il contrario…

A rega! Ma porco me stesso che cz de casino state a fa co sto Covid?

La domanda delle domande è come fa la luce a esser insieme particella e onda (non serfabile)?
E l’unica soluzione che si sono potuti dare gli scienziati a questo doppio comportamento è che sto fotone non si sa dove cz sta.
E per la scienza – nota bene la scienza tutta compreso Einstein che pace all’anima sua non voleva che Dio giocasse ai dadi – il fotone passa contemporaneamente tra le due fessure.
Come se tu dovendo scegliere a un bivio se andare a destra e sinistra andassi a destra e a sinistra insieme. La scienza offre una connotazione e una notazione scientifica a questo fenomeno e dice 0,4 * destra + 0,6 * sinistra.
Pazzesco no?
Per cui la domanda diviene:
“Ok! Ma nel macro?”

Bra ket notation


Perché con una ragazza mi faccio una storia o non me la faccio (la storia, ovviamente) invece di avere un 0,4 * me-la-faccio + 0,6 * non-me-la-faccio?
In genere poi qui la tendenza è – sopratutto per gli ingegneri – 1 * non-me-la-faccio, dove 1 in questo caso equivale al 100% delle possibilità.

Bra Ket notation, opera del genio di Paul Dirac: la sovrapposizione degli stati quantistici up and down

Tra le tante cose che la scienza non ha capito, non ha capito come mai se guardiamo dentro di noi non capiamo dove sta un elettrone, ma se guardiamo fuori invece scopiamo cosi poco.

Le soluzioni alla equazione di Schroedinger e gli orbitali

Hydrogen Orbital Wave Function. Importanti in chimica. Escono come soluzione della equazione di Schroedinger che governa il comportamento quantistico dell’elettrone nell’atomo. Le forme identificano la probabilità di trovare un elettrone nell’intorno dell’atomo. Probabilità mai certezza.

O meglio scopiamo in maniera binaria: o si o no.
Mai si e no (eccezioni riferibili a fatti e o persone conosciute, anche su questo).
Quindi i geni de noantri della scienza che dicono?
Dicono che noi viviamo i multiversi (e tanti auguri perché per capire questo concetto dovete approfondire anche cosmologia e string theory)!

Dove c’è un universo dove scopa anche un ingegnere, specie se femmina e figa.
Con una probabilità 0,001 (1 per 1k) ma non nulla.
E questo convive con l’altro 999/1000 dove l’ingegnere in realtà non scopa.
O non chiude il backloop.
O non chiude il backloop E non scopa.
Insomma se semo capiti.


Cedere al fascino del windsurf?

Tornando quindi al topic principale c’è universo dove ho ceduto al fascino del windsurf da sempre.
Questo universo l’ho fatto mio nel 2016.
Ma per farlo mio ho dovuto liberarmi dalla prostituzione del cervello e tornare a offrigli totale libertà di azione.
Certo rimangono anche in questo multiverso purtroppo le bollette da pagare.
Che anzi nell’universo dove non ci prostituiamo e quindi ci sono meno soldi diventano molto più importanti.
E prima o poi le bollette ti recuperano e ti riportano nell’universo dove contemporaneamente ti prositutisci e non scopi.
Che ha quasi dell’incredibile! Siamo al controsenso.

La vita “normale”

Esiste anche un universo dove ho cercato di essere sempre un buon padre.
E per tanti anni Maui è stata vietata anche a me, come lo è a molti di noi.
Almeno Maui giusta quella ottobre novembre e marzo aprile.
Perché trovame un datore di lavoro che ti da 3 settimane a ottobre, il minimo sindacale per entrare in forma per l’aloha.
In compenso ho potuto prosituendomi portare la famiglia a Maui nel 2010, ma ad agosto, notoriamente il mese migliore di maui per stirare colletti della camicia a hookipa.
Bene notoriamente a maui l’estate non fa onda ma spinge i 35 nodi.
E io invece sono riuscito a beccare il multiverso agostano dove non fa onda E non fa manco vento.
Talk culo!
Enjoy questo video prodromo di cose belle che verrano.

Perché già all’epoca una parte di me aveva ceduto all’allure del sogno windsurf.
“Un giorno mollo tutto e vado a vivere a maui”
I multiversi esistono.
Nella mia vita, almeno, ho fatto anche quello.
Tipo 0,2 mollo-tutto-e-vado-a-maui + 0,8 mi-prostituisco-per-pagarmi-le-vacanze.
Mi dispiace solo che non ho il tool grafico per esprimerlo in bra ket notation come soluzione della mia personale equazione di Schroedinger.
Enjoy!

Hawaiian Delight

Content preview: swimming with the fish at Honolua, sailing summer at Hkpa and driving from Paia through Hookipa onto Haiku

Trilogy, Morocco, Talamone and Greece

Trilogy, Morocco, Talamone and Greece. A stack of videos to start the day on the right foot

Lavanono Trilogy
https://www.youtube.com/watch?v=dSBUyAUz8s4
Maroc
Talamone Freestyle
EPFT Prince of the Wind
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iSurf is a work of pop art!

Giardino dei Tarocchi
Giardino dei Tarocchi – Capalbio

iSurf as a form of pop art

Stamattina ho capito, guardando i video che seguono, cos’è iSurf.
Me lo chiedo in effetti da anni, come mi interrogo sulle mie motivazioni a perseguire questo sforzo monumentale di costruzione.

Cosa non è!

iSurf non è un brand.
iSurf non è un sito per appassionati di surf, windsurf, kitesurf e snowboard – i boardriding sports – a cui dovremo aggiungere per rimanere aggiornati sup, foil ma anche sci freeride, mtb, paracadutismo e sport d’aria.
iSurf non è la pagina di riferimento di un gruppo di aficionados romani del surf.
iSurf non è un blog.
iSurf non è la memoria e la storia del svrfvs romanvus.
iSurf – in effetti – non è un eShop di surfwear.
iSurf non ha nulla a che vedere con i 5 minuti di fama di Andy Wharol.
iSurf non è l’inseguimento spasmodico dei followers, dei like e delle views. Che sono più un punto di controllo per orientare i contenuti verso il pubblico.

Cosa significa per il proprio autore


iSurf è molto semplicemente un’opera d’arte molto multimediale e molto pop.

Con mille sfaccettature, ma una costruzione pluriennale che non ha alcun senso economico e può essere capita solo con la dedizione – sempre folle – di un artista.
L’anno scorso – come tutte le volte che torno a visitarlo – guardavo con meraviglia il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle.
E pensavo al tempo, ai soldi e alle energie e financo a diversi mariti 😂 che le ci sono voluti a costruirlo.
Non aveva alcun senso.
Ma i soldi, il tempo, i mariti e lei stessa non ci sono più.
Il Giardino rimane a meravigliare i visitatori di oggi e di domani.
Pensando al Colosseo, per sempre.

Beh una cosa è certa: iSurf mi sopravviverà.
iSurf ci sopravviverà.
Perché è anche più grande di ciascuno di noi.

Cosa sarà un domani

Vivrà nella nostra e vostra memoria, e poi magari in quella dei nostri e vostri figli. Un giorno magari lo passeranno dentro un documentario per 30 secondi di come i cinegiornali dell’istituto luce o magari all’inizio di un dvd bello come Riding Giants per far capire come vivevano i surfisti di un tempo, per raccontare il sense of community, prima dell’invenzione di chissà che cosa si serferanno nel futuro.

Ma noi saremo ancora li. Insieme a loro.
E loro ci riconosceranno di avergli tracciato la strada.

Come il gruppo di hippies che ha aperto il north shore di Oahu vivendo di radici nella giungla per anni, ai margini della società.
E questa storia del “bucket the system” alla lettera “fregare il sistema” diciamocela francamente. Ce l’abbiamo pure noi.
Almeno come ambizione.
Il nostro amore per questo sport – che urla attraverso queste pagine, queste foro e questi video – sarà sempre li.

E le nostre vite di cercatori di onde e vento, incomprensibili ai più, continueranno per sempre ad avere il loro profondo e filosofico significato.

Niki, come te capisco.

Enjoy your day.

Niki de Saint Phalle
Niki de Saint Phalle
eShop December
December Shop Window

Sal Wave Bash
La Ciaccia Wave Nationals
Mystic Cape
Banzai Oversize
Historic Paesello

Maui November 21 2016

Maui November 21 2016. In celebration of my four years since the longest stint I had on Maui for the winter of 2016 here a few videos.

Always with the objective to yielding as little value as possible to Facebook a digitally very incorrect platform, this morning the videos put them directly into a blog post.


Contents


There are several delights:

The cover first, my surf car that now belongs to Colin John Baker

A video from Jaws’ pass, to open your day well.
In fact, today the north wind in Rome are howling!

The entrance with the timing of the waves and the synchronized necessary dive at Honolua Bay. The first time I lost my favorite lycra there, which in the emotion of the moment I had attached to my waist.


A new interview by Federico Morisio while preparing the strategy for the Aloha Classic

Especially for our supper in the editorial team Paolo Cabrina a leg of the Sup long distance race in front Hookipa, this time dribbling the internal buoy and the making it out through mountains of water.

Finally two top hits.

The tutorial with your favorite ocean windsurfing instructor Ferdinando Loffreda on how to survive a crash in front of the rocks.

And finally what happens when you don’t survive it and you end up on the rocks. Intervention by lifeguards to recover an unlucky windsurfer.

Enjoy!

Jwas from the Pass during the WSL BigWave Peahi Challenge 2016
Spot access in Honolua
Sup race on Hookipa
Federico Morisio inteview pre Aloha Classic 2016
Hookipa tutorial on how to make it past the point
What happens when things go wrong in Hookipa

Check out our youtube channel for more
Check out the blog for more boardriding content

Flying through China for surfing

Flying through China on a trip to Australia. It’s fairly amazing the extent to which our surfing passion takes us to experience the extraordinary.

Ended up finding a very cheap ticket with Southern China that took me through Wuhan, a place I was at odds identifying on the map in first place. Let’s say that it’s somewhere forgotten in the middle of this huge continent. From there next stop is Guangzhou – formerly known as Canton – and from there next hop is Perth.

First impression with China was boarding the plane. A lady was in my seat (all the way to the back .. next to that there was the rear exit). The hostess firmly asked the lady to move. I offered to swap seats but the crew member denied the lady the opportunity.

Most interesting was my oversize experience with Southern China Air. I opted for SCA because the ticket was dirt cheap and – apparently – they offered a good deal for the surfboards. The story as typical changed at check-in. The info I was given by my travel agent appeared to be sketchy at least and the amount due quickly grew to become almost as much as the ticket itself. My attempt to negotiate on the basis I had been ill informed encountered but the strictest reaction by the ground personnel. TBC

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